Riportiamo un articolo del quotidiano La Stampa che pubblica una stima sulla continua crescita dei rifiuti elettronici nel mondo.
Crescita inarrestabile dei rifiuti
elettronici: nel 2025
più che raddoppiati
carlo lavalle
I rifiuti di computer, telefonini e altre apparecchiature elettroniche di largo consumo potrebbero più che raddoppiare nei prossimi quindici anni, se lo smercio di questi prodotti nel mondo proseguisse ai ritmi attuali, passando da 6 milioni di tonnellate censite nel 2010 a 15 milioni di tonnellate nel 2025. Un ammasso di mondezza in grado di riempire un immaginario cubo di 2,5 km² di superficie e di raggiungere l'altezza di un edificio di 26 piani.
A queste conclusioni giunge il rapporto “Electronics Recycling and E-Waste Issues” di Pike Research, società statunitense di consulenza e di ricerche di mercato, che considera un aumento del volume totale degli oggetti tipici dell'elettronica di consumo prossimi alla fine del loro ciclo di vita basandosi sulla previsione della loro obsolescenza e della conseguente sostituzione. Smartphone e tablet rimpiazzeranno beni concorrenti; monitor a schermo piatto e televisori moderni porteranno alla fine del tubo catodico.
Le pressioni su governi e sistema industriale sembrano pertanto destinate ad inasprirsi obbligando a trovare nuovi modi per estendere riciclaggio e riutilizzo che comunque sia già costituiscono un fattore di attenuazione degli effetti più perversi di questa tendenza.
La situazione è resa critica dal fatto che ancora buona parte della spazzatura elettronica finisce inopportunamente per essere incenerita, abbandonata o seppellita nelle discariche rappresentando un rischio di inquinamento ambientale. Inoltre, l'esportazione illegale di rifiuti dai paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo continua imperterrita mentre il recupero informale di materie prime dai componenti elettronici, alimentato dal traffico illecito, si svolge nei modi più pericolosi e nocivi.
Vero è che la legislazione internazionale e nazionale in materia di gestione e trattamento della apparecchiature elettroniche si è fatta via via più stringente e meno permissiva. Negli Stati Uniti gli standard di certificazione e-Stewards, sviluppata dall'associazione ambientalista Basel Action Network (BAN), ed R2 (Responsible Recycling) hanno conquistato progressivamente i favori dei produttori. In sede europea nel 2011 è stato approvato un nuovo pacchetto di norme che rafforza obblighi e obiettivi della direttiva WEEE (Waste Electrical and Electronic Equipment) per aumentare i tassi di riciclaggio e riuso. Nel settore dell'elettronica di consumo le principali aziende hanno in un modo o nell'altro adottato programmi di responsabilità sociale d'impresa (CSR) e abbracciato i criteri di sostenibilità ecologica. Entro il 2020 Pike Research valuta che l'attività di riciclaggio e di riutilizzo implementata a livello aziendale possa sopravanzare il processo di trasformazione dei beni prodotti in rifiuti. Un risultato tuttavia reso vano dalla quantità sempre più crescente di spazzatura tecnologica gettata in discarica.
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