Nel nostro piccolo l'orto cittadino è una micro azienda agricola senza fini di lucro ma con molte idee e voglia di crescere. L'idea di diventare agricoltori stuzzica la fantasia. "Sarebbe bello produrre e vendere", ma la realtà di crisi forse ci blocca nel passo dal lavoro fisso (al momento c'è ma non si sa in futuro) al lavoro autonomo con tutti i rischi del caso.
Riportiamo l'articolo con il beneficio del dubbio, e con l'intenzione di continuare la discussione.
La crisi come opportunità
Giovani agricoltori crescono
Veronica Ulivieri
Ripartire dai giovani agricoltori, dalle 61 mila imprese
guidate in Italia dagli under 30 e dalle oltre 9 mila nuove aziende agricole
nate, nonostante la crisi, nel primo trimestre 2012. È questo il messaggio con
cui si è chiusa l'assemblea nazionale dei giovani della Coldiretti.
L'incontro è stata l'occasione per tracciare un primo bilancio di un anno difficile. È emerso che, nei primi mesi del 2012, le imprese condotte da giovani hanno impiegato 143.000 dipendenti e sono cresciute a ritmo triplo rispetto alle altre, nonostante le banche abbiano concesso a queste attività circa la metà del credito.
Inoltre, gli agricoltori under 30 hanno investito in vendita diretta e filiera corta (42%), agroenergie (24%) e agriturismo (18%), e queste scelte sono state premiate dai risultati: il 40% ha visto il proprio fatturato crescere nell'ultimo anno, il 33% è in fase di espansione aziendale e il 50% ha ottenuto certificazioni di qualità. Il 13% delle aziende agricole guidate da giovani (contro una media nazionale dell'8%) ha anche venduto i propri prodotti oltre confine e il 25% ha deciso di rinnovare l'impresa nei prossimi tre anni.
L'incontro è stata l'occasione per tracciare un primo bilancio di un anno difficile. È emerso che, nei primi mesi del 2012, le imprese condotte da giovani hanno impiegato 143.000 dipendenti e sono cresciute a ritmo triplo rispetto alle altre, nonostante le banche abbiano concesso a queste attività circa la metà del credito.
Inoltre, gli agricoltori under 30 hanno investito in vendita diretta e filiera corta (42%), agroenergie (24%) e agriturismo (18%), e queste scelte sono state premiate dai risultati: il 40% ha visto il proprio fatturato crescere nell'ultimo anno, il 33% è in fase di espansione aziendale e il 50% ha ottenuto certificazioni di qualità. Il 13% delle aziende agricole guidate da giovani (contro una media nazionale dell'8%) ha anche venduto i propri prodotti oltre confine e il 25% ha deciso di rinnovare l'impresa nei prossimi tre anni.