Nel nostro piccolo orto ci sono le api e spesso le osserviamo lavorare. La nostra scelta di piccoli coltivatori è stata quella di bandire ogni sostanza chimica, anche il concime è naturale cioè composter del nostro umido e foglie delle piante (solo una parte) del giardino condominiale, ma nessun additivo. Nel nostro piccolo orto gli insetti ci sono, ma non ci danno fastidio, le api poi sono le benvenute.
La moria della api sotto la lente del Cra con 'Apenet'
"Modificare metodi di lotta agli insetti dannosi"
Roma, 18 apr. (TMNews) - La mortalità delle api rappresenta
una grave minaccia ecologica ed economica: si stima infatti che tramite
l'impollinazione le api sostengano la vita dell'84% delle piante e del 75% di
quelle di interesse alimentare. Il Cra, Consiglio per la ricerca e la
sperimentazione in agricoltura, grazie al finanziamento del ministero delle
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha dato vita ad "Apenet:
monitoraggio e ricerca in apicoltura", uno studio condotto da un team di
ricercatori coordinati dal Cra-Api, Unità di Ricerca sull'Apicoltura e la
Bachicoltura con sede a Bologna e diretta da Marco Lodesani. Dei risultati e
della metodologia di studio della ricerca si è parlato a Roma durante la
conferenza stampa tenutasi presso la sede del Consiglio per la Ricerca e la
Sperimentazione in Agricoltura. "I risultati della ricerca - ha
sottolineato il presidente del Cra Giuseppe Alonzo - generano una sensazione di
allarme: è in essere una situazione multifattoriale che porta ad una
progressiva moria delle colonie e il ruolo di questo progetto è proprio quello
di individuare e spiegare nel modo più preciso possibile gli agenti che possono
interferire con la vita degli insetti". Alla base della ricerca, una
metodologia innovativa, ovvero la creazione di una rete di monitoraggio nazionale,
costituita da 28 centraline biologiche, formate da alcune decine di alveari
ciascuna, per un totale di 1350 alveari distribuiti sul territorio. L'analisi
dei dati raccolti attraverso il monitoraggio "in diretta" di ciò che
accadeva negli alveari, ha permesso di realizzare un'indagine sistematica
dell'andamento e sulla distribuzione geografica delle malattie conosciute e
dell'insorgenza delle nuove collegate alla presenza di residui di pesticidi ed
è stato propedeutico alla creazione di un database sullo sviluppo degli alveari
e il loro stato sanitario in Italia. "E' stato messo in evidenza il ruolo
che alcune molecole neurotossiche utilizzate in agricoltura, hanno nei fenomeni
di mortalità e di spopolamento verificatosi negli scorsi anni - ha spiegato il
direttore del Cra-Api di Bologna Marco Lodesani - ma a contribuire a questo
fenomeno è anche il tipo di agricoltura moderna praticata in Europa". Gli
studi che hanno caratterizzato Apenet hanno infatti dimostrato la presenza di
effetti sinergici e di interazioni tra le diverse sollecitazioni a cui
l'alveare è sottoposto. Le interazioni genotipo-ambiente, i cambiamenti
climatici ed altri diversi fenomeni possono influire sul livello di resistenza
degli insetti. E' stata dimostrata ad esempio la relazione tra la qualità
dell'alimentazione proteica e il livello di resistenza ad alcuni fenomeni
ambientali ed ai patogeni, così come il legame tra la presenza di pesticidi ed
alcuni fenomeni patologici. I dati raccolti hanno infatti dimostrato che
diversi agenti di stress, interferendo con il sistema immunitario dell'ape
possono indirettamente facilitare esplosioni virali che possono rapidamente
condurre a morte le colonie. La creazione della rete di monitoraggio nazionale
Apenet ha contribuito alla dimostrazione del carattere endemico di Nosema
ceranae in Italia, ha permesso la realizzazione di una indagine sistematica
sulla presenza e distribuzione geografica dei virus delle api e sulla presenza
di residui di pesticidi (pesticidi, acaricidi e neonicotinoidi) di api, polline
e cera, evidenziando una presenza di acaricidi nella cera particolarmente
rilevante; inoltre ha contribuito alla conoscenza del valore nutrizionale del
polline e alla conoscenza della mortalità annuale e invernale degli alveari.
Questo lavoro ha portato alla creazione di un database aumentando la
sensibilità alla segnalazione degli eventi di moria così da poter
ufficializzare detti evendi, evitando che gli stessi passino inosservati senza
il coinvolgimento delle autorità competenti. TM News
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