L'Unità
50mila ai Fori per #Salvaciclisti
«Siamo cittadini in bicicletta»
Le bici hanno «invaso» via dei Fori Imperiali a Roma: sono tantissime di ogni forma e colore che affollano la strada che collega il Colosseo a Piazza Venezia. «Siamo decine di migliaia - afferma Paolo Pinzuti, uno degli organizzatori della manifestazione #Salvaiciclisti - non saremmo stupiti se a fine giornata arriveremo a quota venticinquemila».
I manifestanti su due ruote, che chiedono più sicurezza sulle strade contro «i troppi decessi», arrivano da diverse parti d'Italia, molti da Roma. Su due ruote manifestano intere famiglie, esponenti di movimenti ambientalisti e partiti politici. All'altezza di Piazza Venezia, dove sono presenti due camionette della polizia, un ciclista ha riferito: «La polizia non ci faceva passare, ma poi ci siamo riusciti. Secondo me una manifestazione in bici statica è impossibile». Marco Mazzei, un altro degli organizzatori del Salvaciclisti, spiega: «Alcuni ciclisti credevano che da qui partisse una manifestazione itinerante, poi abbiamo spiegato che la manifestazione è statica».
LEGAMBIENTE: 50MILA IN BICI, EMOZIONE INCREDIBILE
«I Fori stracolmi di 50mila cittadini in bici, a piedi, con i pattini sono un'emozione incredibile, un successo strepitoso, davvero Roma e l'Italia cambiano strada», dice Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, dalla manifestazione #salvaiciclisti. «Non serve buonismo: stop alle belle parole e alla pietà, i cittadini ancora una volta hanno dimostrato di sapere bene come Roma deve cambiare, con meno auto e smog, con spazi per le bici nelle strade, rastrelliere, percorsi, bike sharing. Ora il Comune e le istituzioni - continua Parlati - diano loro ascolto, a partire dai Fori ciclopedonalizzati tutti i giorni, troppo belli senz'auto puzzolenti, da fruire a piedi e in bici». Per Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, «ciclisti e associazione hanno vinto sul Biciplan di Roma, ora il nuovo obiettivo sono i soldi nel bilancio, che per ora sono pari a zero euro. Per raggiungere i 1.200 km di rete ciclabile dai 225 km di oggi e portare da 26 a 350 le stazioni del bike sharing, sarebbero necessari circa 40 milioni di euro, sufficienti a realizzare molti degli interventi ma nemmeno tutti, chiediamo che nel piano investimenti pluriennale l'Assemblea capitolina trovi 25 milioni subito nel 2012 e poi altri 15 milioni nel biennio successivo. La manifestazione di oggi - conclude Avenali - ha anche dimostrato ancora una volta che i Fori vanno subito tolti alle auto e il Colosseo deve subito smettere di essere uno spartitraffico».
QUI ANCHE IL CICLISTA NAPOLETANO TRAVOLTO
«Oggi manifesteremo anche per l'ultimo ciclista ucciso vicino Napoli, l'ultima vittima di una strage di persone innocue, travolte da una mobilità insensata, abbandonata in molti paesi più intelligenti del nostro». Lo afferma Paolo Bellino, uno degli organizzatori della manifestazione nazionale Salvaciclisti - 'Veni, Vidi, BicI'.
L'ultima vittime, Salvatore Giugliano di 54 anni, è stato investito e ucciso la scorsa notte mentre era a bordo della sua bicicletta a Giugliano, in provincia di Napoli. Prima di lui Sebastiano Azzali, 14 anni, era morto ieri dopo essere stato travolto il giorno prima da un'auto mentre in bicicletta attraversava la strada alla periferia di Parma.
300 VITTIME OGNI ANNO IN ITALIA
«La strage dei ciclisti - afferma Bellino - miete ogni anno 300 vittime circa in Italia. I dati ufficiali parlano di 2.556 ciclisti uccisi in dieci anni in Italia, il doppio del livello del Regno Unito, ma potrebbe essere una cifra sottostimata. Più verosimili sono 3.000 vittime in 10 anni».
Al via il raduno dei partecipanti alla «bicifestazione» nazionale #Salvaiciclisti. Migliaia di «cittadini inbicicletta» si sono dati appuntamento ai Fori Imperiali dove è stato allestito il palco da dove parleranno gli organizzatori e alcune associazioni che hanno aderito all'iniziativa.
Ai Fori famiglie con bambini, anziani, ragazzi e alcune mamme con il passeggino.
Secondo Paolo Bellino, uno dei coordinatoridi Salvaiciclisti «la strada è diventata un posto feroce. Serve un'attenzione maggiore al non detto, le stragi stradali con il buon senso egli interventi normativi possono essere evitate. Noi non siamo ciclisti ma cittadini in bicicletta».
I manifestanti su due ruote, che chiedono più sicurezza sulle strade contro «i troppi decessi», arrivano da diverse parti d'Italia, molti da Roma. Su due ruote manifestano intere famiglie, esponenti di movimenti ambientalisti e partiti politici. All'altezza di Piazza Venezia, dove sono presenti due camionette della polizia, un ciclista ha riferito: «La polizia non ci faceva passare, ma poi ci siamo riusciti. Secondo me una manifestazione in bici statica è impossibile». Marco Mazzei, un altro degli organizzatori del Salvaciclisti, spiega: «Alcuni ciclisti credevano che da qui partisse una manifestazione itinerante, poi abbiamo spiegato che la manifestazione è statica».
LEGAMBIENTE: 50MILA IN BICI, EMOZIONE INCREDIBILE
«I Fori stracolmi di 50mila cittadini in bici, a piedi, con i pattini sono un'emozione incredibile, un successo strepitoso, davvero Roma e l'Italia cambiano strada», dice Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, dalla manifestazione #salvaiciclisti. «Non serve buonismo: stop alle belle parole e alla pietà, i cittadini ancora una volta hanno dimostrato di sapere bene come Roma deve cambiare, con meno auto e smog, con spazi per le bici nelle strade, rastrelliere, percorsi, bike sharing. Ora il Comune e le istituzioni - continua Parlati - diano loro ascolto, a partire dai Fori ciclopedonalizzati tutti i giorni, troppo belli senz'auto puzzolenti, da fruire a piedi e in bici». Per Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, «ciclisti e associazione hanno vinto sul Biciplan di Roma, ora il nuovo obiettivo sono i soldi nel bilancio, che per ora sono pari a zero euro. Per raggiungere i 1.200 km di rete ciclabile dai 225 km di oggi e portare da 26 a 350 le stazioni del bike sharing, sarebbero necessari circa 40 milioni di euro, sufficienti a realizzare molti degli interventi ma nemmeno tutti, chiediamo che nel piano investimenti pluriennale l'Assemblea capitolina trovi 25 milioni subito nel 2012 e poi altri 15 milioni nel biennio successivo. La manifestazione di oggi - conclude Avenali - ha anche dimostrato ancora una volta che i Fori vanno subito tolti alle auto e il Colosseo deve subito smettere di essere uno spartitraffico».
QUI ANCHE IL CICLISTA NAPOLETANO TRAVOLTO
«Oggi manifesteremo anche per l'ultimo ciclista ucciso vicino Napoli, l'ultima vittima di una strage di persone innocue, travolte da una mobilità insensata, abbandonata in molti paesi più intelligenti del nostro». Lo afferma Paolo Bellino, uno degli organizzatori della manifestazione nazionale Salvaciclisti - 'Veni, Vidi, BicI'.
L'ultima vittime, Salvatore Giugliano di 54 anni, è stato investito e ucciso la scorsa notte mentre era a bordo della sua bicicletta a Giugliano, in provincia di Napoli. Prima di lui Sebastiano Azzali, 14 anni, era morto ieri dopo essere stato travolto il giorno prima da un'auto mentre in bicicletta attraversava la strada alla periferia di Parma.
300 VITTIME OGNI ANNO IN ITALIA
«La strage dei ciclisti - afferma Bellino - miete ogni anno 300 vittime circa in Italia. I dati ufficiali parlano di 2.556 ciclisti uccisi in dieci anni in Italia, il doppio del livello del Regno Unito, ma potrebbe essere una cifra sottostimata. Più verosimili sono 3.000 vittime in 10 anni».
Al via il raduno dei partecipanti alla «bicifestazione» nazionale #Salvaiciclisti. Migliaia di «cittadini inbicicletta» si sono dati appuntamento ai Fori Imperiali dove è stato allestito il palco da dove parleranno gli organizzatori e alcune associazioni che hanno aderito all'iniziativa.
Ai Fori famiglie con bambini, anziani, ragazzi e alcune mamme con il passeggino.
Secondo Paolo Bellino, uno dei coordinatoridi Salvaiciclisti «la strada è diventata un posto feroce. Serve un'attenzione maggiore al non detto, le stragi stradali con il buon senso egli interventi normativi possono essere evitate. Noi non siamo ciclisti ma cittadini in bicicletta».
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