È tempo da record, si potrebbe dire facendo un gioco di parole. Il 2011 è infatti stato il nono anno più caldo a partire dal 1880. Già di per sé il dato è interessante, ma diventa un po' inquietante se pensiamo che ben 9 dei 10 anni più caldi si sono avuti a partire dal 2000.
Un istituto Nasa, il Goddard Institute for Space Studies (GISS) di New York, ha il compito di controllare la temperatura della superficie terrestre in modo continuativo e ha rilasciato recentemente un'analisi aggiornata che mostra le temperature in tutto il mondo nel 2011 ed il confronto con i dati a partire dal 1880. Si vede chiaramente come il pianeta si sia riscaldato in media di 0,51 gradi rispetto alla metà del 20 ° secolo.



 I dati sono stati trasferiti anche in un'animazione che, assai più di curve e tabelle preziose per gli scienziati, ci fa capire il fenomeno di cui stiamo parlando. Il rosso indica una temperatura sopra la media il blu sotto.

«Sappiamo che il pianeta sta assorbendo più energia di quanta ne emetta», ha detto il direttore del Giss James E. Hansen. «E questo nonostante negli ultimi anni ci sia stato un effetto di raffreddamento dovuto al fenomeno chiamato La Niña e il Sole abbia avuto per qualche anno una bassa attività».
Secondo le idee più accreditate fra gli scienziati sarebbero alcuni gas, soprattutto l'anidride carbonica, a provocare un effetto serra, ossia lasciano arrivare la radiazione solare fino al suolo ma non lasciano sfuggire quella infrarossa emessa dalla Terra, in pratica il calore. Una volta che l'hanno assorbita la rilasciano, come bottiglie di acqua calda che si raffreddino lentamente. Ecco quindi che l'atmosfera si riscalda lentamente ma inesorabilmente. E questi dati sembrano confermare perfettamente l'ipotesi del riscaldamento globale, o quanto meno l'andamento.
L'anidride carbonica è un gas naturale, ma l'attività dell'uomo ne produce continuamente, dalle fabbriche alle automobili agli aerei è una corsa a chi ne produce di più.
Il livello di questo gas nell'atmosfera era di circa 285 parti per milione nel 1880, nel 1960 la concentrazione media era salita a circa 315 parti per milione e oggi supera 390 parti per milione e continua a crescere ad un ritmo accelerato.
Dei dati Giss c'è proprio da fidarsi: sono rilevati continuamente da oltre 1.000 stazioni meteorologiche in tutto il mondo e integrate con osservazioni satellitari della temperatura della superficie del mare. Uno sforzo immane.
Come andrà nel prossimo futuro? Giusto in concomitanza con il rapporto il Sole ieri, 23 gennaio, ha eruttato il flare più potente degli ultimi 7 anni, quasi il massimo mai registrato. Il fenomeno sta dando luogo, in Norvegia ma anche a latitudini più basse, a delle spettacolose Aurore. Il Sole insomma si sta risvegliano per il prossimo ciclo. Forse dovremmo svegliarci pure noi e ripensare a quanta CO2 produciamo e come potremmo, facilmente, ridurla.


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